lunedì 9 febbraio 2009

Darwin... tra le nuvole


Ho avuto la fortuna di assistere alla prima di "Darwin... tra le nuvole", spettacolo teatrale del giornalista e fumettista Luca Boschi, del filosofo della scienza Giulio Giorello e del regista Stefano de Luca, rappresentato presso il prestigioso Teatro Studio di Milano.

Non c'è che dire: lo spettacolo è fatto molto bene, soprattutto in funzione di un pubblico di giovanissimi per cui è pensato.

Quale modo migliore di imparare l'origine dell'uomo se non seguendo Charles Darwin nel suo lungo viaggio sul brigantino Beagle tra Brasile, Ande, Terra del Fuoco? A traghettarci attraverso quella macchina del tempo che è il teatro, fino a quel 1831 del mitico viaggio, sono una giovane giornalista e una disegnatrice che decidono di conoscere Darwin e scoprirne le avventure, con la stessa incoscienza con cui lui stesso ha scoperto alcuni segreti della Natura, alla verde età di 22 anni.

In una sapiente progressione narrativa, ci vengono presentate alcune scoperte di Darwin in diversi scenari, e l'elaborazione delle seguenti teorie. La lotta per la sopravvivenza avviene davanti ai suoi occhi nella foresta brasiliana, tra una vespa e un ragno. Sulle Ande, grazie alla scoperta di alcune conchiglie, viene introdotto il concetto di tempo profondo, secondo cui la Terra si è modificata nei millenni fino a spingere a 4000 metri d'altezza superfici una volta sottomarine. Il ritrovamento in Patagonia di ossa preistoriche e l'incontro in Terra del Fuoco con uomini dall'aspetto selvaggio e primitivo preludono alla teorizzazione di una non fissità delle specie animali, ma di un'evoluzione continua: quindi tutte le creature, uomo compreso, avrebbero la stessa origine. Una scoperta che rivoluzionerà il mondo tanto quanto la scoperta che il sole non gira intorno alla Terra e che quest'ultima non è piatta.

Unica pecca drammaturgica, a mio vedere, è il finale: il viaggio viene bruscamente interrotto prima di arrivare alle Galapagos, dove è risaputo che Darwin abbia fatto scoperte fondamentali per l'elaborazione delle sue teorie. Capisco che ci fosse la necessità di essere brevi, vista l'intenzione didattica nei confronti dei bambini che prossimamente andranno (evviva!) a vedere lo spettacolo, ma piuttosto avrei tagliato qualche scena che personalmente ho trovato meno interessante, come ad esempio alcune relative al brigantino prima di giungere in Brasile. Inoltre l'interruzione del viaggio fittizio potrebbe generare qualche confusione tra i bambini, che rischiano di chiedersi se Darwin ci sia mai stato veramente alle Galapagos. Com'è andata in realtà viene spiegato in poche parole dagli attori, ma si sa, "actions speak louder than words", le azioni parlano più forte delle parole.

Un altro tema fondamentale che personalmente mi ha appassionato è la risposta alla domanda "Che cos'è uno scienziato?": gli scienziati, come i bambini, chiedono sempre "perché?". Darwin esplora il mondo, analizza ciò che lo circonda, chiedendosi ad esempio perché la giraffa abbia il collo lungo. Quando trova una possibile spiegazione, ecco che si delinea la teoria scientifica. Credo non esista modo migliore per spiegare a un bambino che cos'è uno scienziato, e mi perdoneranno gli autori, ma se mai un bambino mi porrà la questione, userò la loro spiegazione.

A interagire con lo spettacolo, abbiamo i divertenti disegni di Luca Boschi proiettati sul fondale, a volte animati. Un'idea molto valida e anzi, da fumettista avrei gradito un peso maggiore delle illustrazioni.

Il cast di interpreti è molto valido. La loro giovane età è funzionale allo spettacolo (Darwin aveva 22 anni quando partì per il Sud America), e hanno dato un'ottima prova. Mi è piaciuta molto Silvia Pernarella/Miss Nellie, mentre ho trovato un po' artificiosa l'interpretazione di Gabriele Falsetta/Capitano Fitzroy, ma nel complesso il giudizio è buono. Ottimi la regia, i costumi, la scenografia scarna ma molto funzionale.

Giovedì 12 febbraio si celebrano i 200 anni dalla nascita di Charles Darwin. Vi consiglio di andare a vedere questo spettacolo: sarebbe il modo migliore per commemorare uno scienziato coraggioso che ha cambiato radicalmente il pensiero moderno, togliendo l'uomo dal suo piedistallo dimostrandone il ruolo non da protagonista, ma da comparsa tra le comparse nell'intricato mistero della Natura.
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AGGIORNAMENTO:
AfNews, che ringrazio, ha linkato la mia recensione QUI.

4 commenti:

Giangidoe ha detto...

Sembra mooooolto interessante.
Ma andrà mai in scena a Roma??

Giorgio Salati ha detto...

non ne ho idea... vediamo se Luca viene a rispondere sul blog.

Giorgio Salati ha detto...

Luca mi ha risposto che - a proposito di Roma - quando lo saprà me lo comunicherà prontamente.

Giangidoe ha detto...

Ottimo!
E se sarò nella capitale al momento giusto, ci andrò di sicuro.
;)

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