mercoledì 30 novembre 2011
Fumetto di qualità
E' scoppiata la faida tra fumetto "popolare" e fumetto "alternativo", "underground", "sperimentale", "d'autore", "di nicchia", "graphic novel" o come lo si voglia chiamare.
Consiglio un salto sul blog di Diego Cajelli, commenti compresi, per avere un quadro della faccenda.
La mia opinione l'ho già espressa nei vari commenti. Solo una riflessione mi premeva di sottolineare nel mio blog.
C'è una cosa che non capisco.
Dunque, a me piace sia il fumetto popolare che quello d'autore. Amo Topolino come Maus, Dylan Dog come From Hell, Asterix come Zezelj, i Peanuts come Makkox. Non mi piace in realtà fare davvero distinzione tra "popolare" o no. Per me c'è solo fumetto "di qualità" oppure no, "onesto" oppure no.
Storie di qualità si trovano in tutti i "settori". Ci sono storie di Topolino, Dylan Dog, Rat-Man, Tex, Uomo Ragno, ecc., molto belle. Ce ne sono anche di molto brutte. E di mediocri.
Ci sono fumetti underground molto belli, come ce ne sono di molto brutti. E di mediocri.
Per quanto riguarda la mia esperienza da fumettista, la vita mi ha portato a occuparmi principalmente di fumetti "popolari" (ma i miei progetti futuri riguardano anche fumetti più "di nicchia").
Quello che non capisco è questo: perché se io che faccio soprattutto fumetto popolare (e lo amo, non ci lavoro solo per pagare le bollette) apprezzo anche il fumetto d'autore, invece chi fa un altro tipo di fumetto deve disprezzare me, i miei colleghi, le nostre storie, i nostri lettori?
Mi pare assurdo.
Anzi no, adolescenziale.
P.S.: e Corto Maltese cos'è? Popolare o d'autore? Anche lui fa parte della dittatura culturale?
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EDIT:
Un commento di Francesco su Facebook mi porta a un'ulteriore riflessione: forse chi fa questa distinzione tra fumetto "popolare" e fumetto "d'autore" in realtà il fumetto non lo ama davvero.
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3 commenti:
leggo fumetti da una vita e ancora non capisco non tanto la definizione ma proprio l'utilità della distinzione
sono da sempre come te Giorgio: il mio fumetto d'autore è quello che mi fa chiudero l'albo/volume soddisfatto come se avessimo mangiato in un rinomato ristorante.
Ho idea che certa gente si diverta a far polemica per il gusto di farla
A me sembrano polemiche futili che spesso dimostrano solo un certo snobismo...
Le stesse stupide lotte ci sono spesso anche tra generi musicali o altre forme d'arte.
Per me, esiste la qualità e la non-qualità, le cose che mi piacciono e quelle che non mi piacciono, e il mio giudizio si basa su ciò che vedo/leggo/sento, non sul genere, il nome dell'autore, la popolarità o quant'altro.
Chi si basa su queste cose per giudicare secondo me lo fa solo per riempirsi la bocca di paroloni e atteggiarsi a esperto, quando alla fine si dimentica la cosa più importante: l'arte è meglio godersela, invece di farsi tutte ste pippe mentali.
Sante parole, Angela!
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