mercoledì 24 novembre 2010

Collega?!


Mentre stavo scrivendo il recente post su Alan Moore, e stavo aggiungendo le tag (o etichette), mi sono trovato davanti l'etichetta "colleghi".

Per un momento, un solo momento, ho pensato: "Di lavoro faccio lo sceneggiatore di fumetti. Alan Moore anche. Quindi siamo... colleghi?!"

Ho avvertito una specie di vertigine. E una voce dentro di me: "Toglitelo dalla testa".

Posso arrivare a sentirmi collega di autori che stimo molto e ritengo tra le mie influenze. Faraci, ad esempio, che conosco di persona, e quindi scoprendo trattarsi di essere umano posso arrivare a ritenermi collega. Molto meno bravo di lui, ma tutto sommato collega.

Faccio una grande fatica a ritenermi altrettanto collega con qualche mostro sacro come Sergio Bonelli, Tiziano Sclavi, Alfredo Castelli. Molta, molta fatica. Ma a livello teorico so che non è del tutto sbagliato (mentre mi prostro in segno di rispetto).

Ma con Alan Moore no. Non ce la faccio proprio.

E' come se un prete di campagna si ritenesse "collega" di Gesù Cristo.

Lo so, paragone un po' azzardato, ma mi andava di metterci un'iperbole.

3 commenti:

Gianluigi Filippelli ha detto...

Capisco perfettamente!
E grandissimo il post precedente: te lo linkerò sicuramente, in uno dei prossimi giorni!

Marco D ha detto...

Io, caro giorgio, penso che tu e Moore pari siete dal punto di vista professionale.
Che Alan Moore sia un mezzo geniaccio è indubbio, ma essere sceneggiatore vuol dire campare di quello che uno scrive (comics o tv series o cinema) e mi sembra che tu lo faccia egregiamente.
Non ci vedo niente di male a dirlo :)

Giorgio Salati ha detto...

Eheh ti ringrazio Marco D ma dire che io e Moore possiamo essere sullo stesso piano da un qualsiasi punto di vista non ce la faccio proprio! Ecco, diciamo che sicuramente io canto meglio!

(ah, e toglierei quel "mezzo" all'attributo geniaccio!)

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