venerdì 30 gennaio 2015

Con Soffritti per i Bartoli

Qui trovate l'originale realizzato da me e Donald Soffritti per beneficenza per la famiglia di Lorenzo Bartoli. Mi raccomando fate offerte generose!

http://m.ebay.it/itm/141559382839?nav=SEARCH

mercoledì 28 gennaio 2015

Stone Temple Topolins

Per qualche motivo che non so spiegare, mentre scrivevo "Zio Paperone e la sfida da 50$" (attualmente in edicola su Topolino) avevo continuamente in testa gli Stone Temple Pilots:

martedì 27 gennaio 2015

Il domani non deve appartenere a loro

Visto che oggi è la giornata della memoria, invece di consigliare i soliti "Schindler's List" o "La vita è bella" (molto belli, per carità), consiglio a chi non l'abbia fatto una visione di un film che viene spesso erroneamente considerato "leggero" per la grande quantità di canzoni, amore e compagnia bella.
Si tratta di "Cabaret", con una stupenda e bravissima Liza Minnelli.


Il film racconta bene l'ascesa del nazismo non come una specie di aliena psicosi di massa o un regime del terrore imposto dall'alto, ma come qualcosa di assai più insidioso: un'ideologia divulgata tramite un'abile manipolazione dei media dell'epoca, tramite canzoni, tramite l'entusiasmo dei giovani.

Questa scena spiega molto. Un ragazzino esaltato comincia a cantare. I giovani sono belli, e pieni di energia. Pian piano i primi si lasciano affascinare e lo seguono. E più sono a seguire il canto, più se ne aggiungono, magari non per vera convinzione ma per non sentirsi in difetto. Solo uno, un vecchio socialista, non si alza in piedi a cantare. Tanto lui nessuno lo ascolta. Gli altri lo sanno che il domani non appartiene a lui, ma agli altri, ai giovani e belli, i biondi con la pelle chiara, ed è meglio seguire loro.

Non era psicosi di massa, non erano gli alieni, non era (solo) tirannia imposta dall'alto. Era propaganda emotiva che faceva leva sull'insoddisfazione e sulla povertà della gente contro i governanti del momento, contro la finanza e la comunità internazionale e che ipotizzava un complotto massonico globale (ricorda qualcosa?). Se da una parte veniva coltivata e provocata la rabbia e insoddisfazione della gente, dall'altra veniva proposto un modello vincente: i nazisti erano i giovani, i belli, i puri, i forti, gli onesti. Erano pieni di energia e volevano spiccare il volo: loro avrebbero vinto. Basta miseria, basta tasse, basta politici corrotti e incapaci. Il futuro era loro.

E per raggiungere questa catarsi della perfezione, qualcosa bisogna sacrificare. Un punto nero da scoppiare per mostrare la sporcizia espulsa dal corpo della nazione. E a chi interessa se questo punto nero significa milioni di persone? LORO non hanno accesso ai media e non possono ribattere. La purezza andrà di moda.

I giornali che divulgano notizie sui "crimini" degli ebrei, esattamente come oggi ci sono pagine Facebook su "tutti i crimini degli immigrati". Dimenticandoci casualmente che i crimini degli immigrati o degli zingari, dati alla mano, sono una piccola percentuale in confronto a quelli degli italiani.

Consiglio vivamente di guardare "Cabaret" per innamorarvi innanzitutto di quella tremenda peste di Liza Minnelli (e, a chi piace, di Michael York), innamorarvi delle canzoni, innamorarvi della storia, e dare una sbirciatina alla Storia.

lunedì 26 gennaio 2015

Topolino #3088

Su Topolino n. 3088 in edicola da mercoledì 28 trovate la terza parte (su quattro) della mia storia "Zio Paperone e la sfida da 50$" disegnata da Emilio Urbano.

Buona lettura!


domenica 25 gennaio 2015

Surroz e Paperone

Mattia Surroz mi manda privatamente questo bell'omaggio alla mia storia "Zio Paperone e la sfida da 50$" attualmente su Topolino e io a tradimento lo condivido con voi. Grazie Mattia!


venerdì 23 gennaio 2015

Kobane Calling

Ho letto il reportage di (Z)ZeroCalcare su Kobane e devo dire che mi è piaciuto. Non amo tutte le storie di ZC (la mia preferita finora resta "Polpo alla gola"), ma devo dire che questa è tra le sue cose migliori.

Ci sono tutti gli ingredienti del suo stile: divertenti provincialismi romaneschi, riferimenti a cartoni animati, merendine e compagnia bella. Allo stesso momento riesce però a spiegare con semplicità una situazione complessa e dolorosa come quella curda. Senza il tono solenne e retorico che si sarebbe impadronito di qualsiasi altro autore nel trattare un argomento così forte, ma senza nemmeno risultare frivolo come alcuni paventavano.

ZC riesce nella difficile impresa di restare nazionalpopolare trattando un argomento drammatico e poco conosciuto da noi. Tanto di cappello poi per essere riuscito - dopo aver fatto esperienza di una situazione pericolosa e dolorosa - a mantenere uno stile scanzonato e al contempo ad essere partecipativo.

Riuscire a portare un'infarinatura della vicenda curda a qualche ragazzo che finora non era uscito dal suo smartphone è sicuramente un obiettivo importante. Un reportage che mi ha fatto credere che forse c'è speranza anche per i ragazzi cresciuti ad anime e mulino bianco.

Per chi non lo sapesse, "Kobane Calling", 42 pgg, è all'interno anche del numero di questa settimana di Internazionale.

mercoledì 21 gennaio 2015

Zio Paperone e Clerks

Scrivendo la saga "Zio Paperone e la sfida da 50$" - di cui trovate la seconda puntata sul Topolino attualmente in edicola - avevo in mente, tra le altre cose, "Clerks". Non si tratta di un vero e proprio riferimento, quanto piuttosto di un'atmosfera.

Diciamo che l'idea di ambientare una saga (la sola parola "saga" richiama contorni epici) nel microcosmo di una piccola impresa di periferia mi sembrava una sfida, non solo per Zio Paperone ma anche per me stesso.


martedì 20 gennaio 2015

Topolino 3087

Su Topolino n. 3087 in edicola da domani mercoledì 21 gennaio trovate la seconda parte su quattro della saga "Zio Paperone e la sfida da 50$", scritta da me e disegnata da Emilio Urbano.

Buona lettura!


sabato 17 gennaio 2015

Recensione 1a puntata Paperone su Lo Spazio Bianco

Su Lo Spazio Bianco è uscita una bella recensione della prima puntata della mia storia "Zio Paperone e la sfida da 50$" disegnata da Emilio Urbano e pubblicata sul Topolino attualmente in edicola.

Potete leggere la recensione cliccando qui:
http://www.lospaziobianco.it/138562-zio-paperone-sfida-50-episodio-topolino-3086-salati-urbano

Buona lettura!


lunedì 12 gennaio 2015

Topolino 3086


Su Topolino n. 3086 in edicola da mercoledì 14 gennaio trovate il primo episodio di una storia in quattro parti scritta da me e disegnata da Emilio Urbano intitolata "Zio Paperone e la sfida da 50$".

E' una saga cui tengo molto e spero proprio che vi piaccia. Racconta di una sfida tra Paperone e Rockerduck: il riccone numero uno dovrà dimostrare di essere in grado di ricominciare da capo e sapersela cavare con soli 50 dollari.

Paperone pensa di ricominciare dalle miniere d'oro dell'Alaska, ossia dove la sua fortuna è cominciata tanti decenni fa, ma il suo eterno rivale sceglie uno scenario inedito: un fast food nella periferia di Paperopoli, ossia uno di quei luoghi dove spesso i giovani di oggi entrano per la prima volta in contatto con il mondo del lavoro.

La sfida si rivelerà quindi più ardua del previsto, per un anziano papero che forse ha dimenticato cosa significa davvero cominciare da zero, o quantomeno... da cinquanta.

Buona lettura!



sabato 3 gennaio 2015

La storia e la Storia

Da sceneggiatore, ho sempre pensato che l’aderenza storica fosse importante, anche nelle parodie. Ragionandoci, però, ci sono alcune storie grandiose in cui il fattore storico è ridotto o quantomeno piegato all’intento parodistico. Per esempio Giovanni Senza Terra nel cartone animato di Robin Hood è un personaggio disdicevole da tutti i punti di vista, mentre nella realtà storica non fu affatto così. E’ vero che quando Riccardo Cuor di Leone partì per le crociate, Giovanni per mantenere il trono cercò di far credere che il fratello fosse rimasto ucciso, ma è anche vero che la seconda volta che salì al trono dopo la morte di Riccardo, Giovanni Plantageneto fu colui che – seppur obbligato dai baroni – firmò la Magna Charta Libertatum, che tra le altre cose stabiliva alcuni dei diritti fondamentali che sono tutt’ora alla base del diritto occidentale. Non era quindi il fetente che viene dipinto nei cartoni animati – non del tutto almeno – ma la finzione narrativa è talmente divertente e convincente che la accettiamo di buon grado.

Discorso simile per Giulio Cesare, che non era affatto il personaggio stolido  e lamentoso presentato nelle storie di Asterix. E’ risaputo che fosse un genio di strategia e politica, un intellettuale. I romani non solo seppero conquistare buona parte del mondo conosciuto ma ebbero anche l’intelligenza di rispettare in parte le culture locali, facendosi accettare proprio dai celti e assegnando con criterio la cittadinanza romana, in un periodo storico in cui essere clementi con i vinti era impensabile. E’ roba che già si sa. L’esistenza di un piccolo villaggio di galli indomiti che fanno il mazzo ai romani oppressori non è solo – come è giusto che sia – una finzione, ma va addirittura nella direzione opposta alla Storia. Questo non toglie l’incredibile efficacia e il divertimento in storie che non solo erano umoristiche ma rappresentavano la realtà del momento tramite pennellate satiriche davvero convincenti. La parodia di Cesare e dei romani su Asterix ha probabilmente più a che fare con l’ottusa pomposità dei fascisti (erano passati 15 anni dalla II GM) e probabilmente anche dei successivi invasori culturali a stelle e strisce.

Ci sono poi innumerevoli episodi di fatti storici trasfigurati a fini narrativi, da Martin Mystere a “Bastardi senza gloria”. Tutti esempi di efficacia narrativa che prende il sopravvento sulla reale credibilità dei fatti narrati.
 
E come ennesimo esempio cito la mia storia Disney – disegnata dall’ottima Silvia Ziche – “Paperino e i primi passi del Rock and Roll”, dove ho immaginato un preciso momento in cui sarebbe nato il suddetto genere musicale. Un “Quantum Leap” totalmente fittizio.

La domanda che quindi mi pongo, da addetto ai lavori, è: fin dove ci si può spingere a modificare la Storia al servizio della storia? Quanto la realtà può essere mistificata per raggiungere il proprio scopo artistico? Forse la sospensione dell'incredulità vale anche per i fatti storici?

E soprattutto: è corretto che un personaggio venga forzatamente dipinto in maniera negativa senza che questi - scomparso da secoli - possa ottenere un "contraddittorio"?

Non sono domande retoriche ma quesiti che mi pongo davvero. Probabilmente non hanno risposta, o la risposta è "dipende".

venerdì 2 gennaio 2015

Asta online per L. Bartoli

Il 9 gennaio inizia un'asta online benefica per dare una mano alla famiglia di Lorenzo Bartoli, autore di fumetti (tra tutti ricordiamo John Doe) recentemente scomparso.
Verranno venduti diversi originali, alcuni donati dagli autori, altri creati appositamente per l'occasione.

Ho partecipato volentieri all'iniziativa, ideando due vignette e chiedendo di disegnarle agli amici Claudio Sciarrone e Donald Soffritti , che si sono prestati con entusiasmo. Vedete qui le due vignette.




Il 9 gennaio verranno messe all'asta alcune tavole di altri autori, a cui vi prego di dare un'occhiata appena verranno rese pubbliche. Quando verranno messe all'asta anche le nostre vignette ve lo comunicherò tempestivamente.

I fumettisti sono una categoria un po' strana. Lavoriamo solitari e senza legami burocratici come cani sciolti fino all'ultimo, e quando ce ne andiamo lasciamo magari tanto di nostro a livello creativo, ma ben poco a livello materiale. E' giusto che tra di noi ci sia un po' di solidarietà e si provi a dare una mano alle famiglie di chi non c'è più.

Ecco perché invito tutti voi a partecipare all'asta benefica per la famiglia Bartoli. Troverete man mano tutte le informazioni su questo evento Facebook:
https://www.facebook.com/events/770328746337930/

Ipse dixit: Goscinny

Al contrario di ogni altro mezzo espressivo, il fumetto non ha veri limiti. Con il fumetto si può fare tutto. Anche istruire: Asterix è stato tradotto in latino. E anche della buona letteratura, la quale non si misura necessariamente con la lunghezza del testo. Esistono fumetti scritti ammirevolmente e davvero poetici. A fumetti, si può fare politica, critica sociale e morale. Si può far ridere, come si può emozionare. L’unica regola di base è realizzare una sintesi perfetta fra il testo e le immagini.” 
 
22/7/1974 - René Goscinny

giovedì 1 gennaio 2015

the Fridge Chronicles - 02

I magneti sul mio frigo continuano a vivere di vita propria.

Visto che ne ho postata una a Natale, eccone una per Capodanno.

Nello specifico, non ho idea di cosa significhi.



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