giovedì 28 ottobre 2010

Topolino 2867



Su TOPOLINO n. 2867 in edicola da mercoledì 3 novembre trovate la storia "Zio Paperone in prigione!" sceneggiata dal sottoscritto e disegnata da Luciano Gatto.

Buona lettura!

martedì 26 ottobre 2010

Rodari e Il Giornalino


Il Giornalino ha pubblicato una storia per commemorare il grande poeta-scrittore-giornalista Gianni Rodari, nonché una sua lettera inedita. Chi mi conosce sa quanto io ami le sue filastrocche. Recentemente ho anche pubblicato la mia prima filastrocca (eccezion fatta per quella che scrissi a 9 anni) su Focus Pico, come umilissimo omaggio al genio di Rodari.

Ebbene, parliamo di un autore i cui libri - essendo lui di sinistra - venivano osteggiati dalla Chiesa e a volte perfino bruciati negli oratori. Libri che i miei genitori ma non solo mi facevano leggere con piacere.

Un autore che oggi viene celebrato dal giornale per l'infanzia delle Edizioni Paoline, di impronta cattolica.

Lo stesso giornale che pubblica autori che stimo come Fabrizio Lo Bianco, Bruno Olivieri, Luca Usai.

Lo stesso che continua imperterrito a pubblicare il geniale-pazzoide-poetico Pinky.

E ah, Sergio Toppi, tanto per gradire.

Non c'è che dire, la mia stima nei confronti di questo giornale è in costante crescita.

Perché c'è qualcuno che per fortuna è - credo - ancora convinto che avere un'impostazione religiosa non significhi per forza saltare addosso agli infedeli col machete, ma che si possa esserlo tollerando e anzi facendosi arricchire dalle esperienze e opere di chi non la pensa allo stesso modo ma che - come faceva Rodari - non era solito imporre la propria opinione, se non con la semplicità del proprio genio poetico.
--

EDIT: in questo numero si trovano anche nientepopò di meno che una storia di Lucky Luke scritta da Pennac e la dispensa "Conoscere insieme" sulla storia del rock, con Mick Jagger in copertina! E dentro parlano di Led Zeppelin, Iron Maiden, AC/DC, Ramones! Non c'è più religione!

Da segnalare anche il sempre ottimo fumetto a strisce Ippo.it.

martedì 19 ottobre 2010

Topolino n.2865


Su TOPOLINO n. 2865 in edicola da domani mercoledì 20 ottobre trovate a pagina 110 una mia autoconclusiva disegnata da Vitale Mangiatordi della serie "Paperotti avventurosi" intitolata "Perizia da carpentiere".

La cosa curiosa è che questa serie di autoconclusive risale a ben quattro anni fa!

Buona lettura!

lunedì 18 ottobre 2010

[definizioni] Polka loca


POLKA LOCA:
Esclamazione milanese pronunciata da un orientale o genere di ballo liscio ibridato con ritmi sudamericani?



(si ringrazia John per aver fornito il termine)

giovedì 14 ottobre 2010

Carica emotiva


Una cosa che mi sono accorto essere importante per quanto mi riguarda, parlando di storie Disney ma anche di qualsiasi altro tipo di storia, è la carica emotiva che ci metto.

Posso anche avere un'idea non particolarmente nuova per uno spunto, ma ciò che la distingue dal semplice "compitino" è la carica emotiva che la guida.

Se gli eventi di una trama procedono "giusto perché la storia deve andare avanti", come se fosse una pietra che rotola a valle, la storia risulterà piatta e trascurabile. Oppure complicata e noiosa.

Se invece poniamo l'accento sulle motivazioni dei personaggi, se a far procedere gli accadimenti è l'investimento emotivo che essi hanno messo nelle loro azioni, se ciò che sta succedendo ha per loro un'importanza fondamentale, se gli stessi accadimenti diventano degli spunti per far riflettere i personaggi su un aspetto del proprio carattere, la storia avrà più spessore, e il lettore se la ricorderà anche a distanza di tempo, anche se lo spunto di partenza non è particolarmente originale. Si sa, sono i personaggi che devono portare avanti la trama.

Sembrerà che ho scoperto l'acqua calda, eppure la cosa non è così scontata come potrebbe sembrare...

martedì 12 ottobre 2010

Il Sogno della Farfalla #1


Per chi mi conosce non è un segreto che tra le mie recenti collaborazioni ci sia anche la ReNoir Comics.

Una piccola casa editrice che ha senza dubbio dei pregi: oltre a pagare (a differenza di altre entità editoriali), mi ha omaggiato di alcuni volumi da recensire. Con una condizione: di avere ovviamente la libertà di essere sincero e criticare anche negativamente laddove necessario.

Non è comunque il caso del primo volume che ho letto, che a parte qualche riserva ho gradito molto.

Si tratta del primo volume de "Il Sogno della Farfalla", in uscita credo tra un paio di settimane, di Richard Marazano e Luo Yin. Sceneggiatore francese e disegnatrice cinese.

Nella storia abbiamo a che fare con Tutù, un'orfana che si perde e finisce in una città abitata da soli animali antropomorfi (più qualche robot...), governata da un misterioso imperatore e da una polizia segreta di conigli (!). In questo posto gli umani, in particolare i bambini, sono fuorilegge. Tutù sarà quindi costretta a lavorare come operaia in una sorta di centrale elettrica in cui l'energia viene fornita da milioni di criceti che corrono sulle loro ruote. Qui fa conoscenza con un panda antropomorfo. Nel frattempo fa amicizia anche con un gatto parlante (animale a tutti gli effetti, non antropomorfo), che le svela come l'unico a poterla aiutare a tornare nella propria terra sia l'Aquilone, un misterioso rivoluzionario ricercato dalla polizia. In tutto questo, scopriamo anche che esiste un gruppo di bambini umani che vivono nelle fogne (molto francese!), e inoltre che Tutù per poter tornare a casa dovrà trovare una particolare farfalla.

Questo avviene in 48 pagine magnificamente disegnate. Le atmosfere riescono a fondare molto bene la plasticità del disegno asiatico con la poetica "molto francese" di Marazano. Il tutto ha dell'onirico, dell'infantile (in senso positivo), e non manca il buffo o addirittura grottesco.

Non manca qualche aspetto negativo: questo primo volume sembra a tratti poco chiaro, come se alcuni passaggi logici non fossero del tutto consequenziali. Si ha quasi l'impressione che Marazano sia preso dall'ansia di non svelare troppo e di lasciare il lettore nell'insicurezza e nella voglia di saperne di più. Il che sarebbe sicuramente positivo se il secondo volume fosse in uscita dopo due mesi, ma si sa, solitamente non è così coi volumi francesi. [EDIT: mi dicono invece che il prossimo volume potrebbe essere in uscita già a inizio 2011.] Dopo la prima lettura si ha l'impressione che ci sia poca sostanza, ma poi ripensandoci ci si accorge che sono state gettate le basi per un universo complesso, da cui possono dipanarsi trame molto interessanti. Non si può dire però che Marazano si sprechi troppo nell'essere esplicativo, in particolare coi primi dialoghi.

In definitiva: lo stile di disegno è superbo, poetico, e la storia non è da meno. Consiglio vivamente l'acquisto anche se solo con questo primo volume, che getta le basi della storia più che svolgerla, non si può giudicare davvero la qualità dell'opera.

Si può dire che potenzialmente è una gran bella storia, ma che lo scopriremo del tutto solo più in là. Vi consiglio però di fare vostro questo volume, che dà comunque tanti spunti per far viaggiare la fantasia, e che è una delizia per gli occhi.

Una delle cose migliori è la "trasversalità" del "target" (ma come scrivo?!): l'opera è adatta sia agli adulti che ai piccoli. Se avete dei figli mi permetto di darvi questo consiglio: comprate il volume appena esce, tenetelo da parte (magari leggetelo di nascosto), e a Natale regalatelo al vostro piccolo erede. Vedrete che non ve ne pentirete.

Buona lettura!

domenica 10 ottobre 2010

Inception


Sono andato a vedere "Inception", il nuovo film di Christopher Nolan con DiCaprio.

Un solo consiglio: andatelo a vedere.

In breve, la storia narra di Cobb, un ladro che tramite una particolare tecnologia si insinua nei sogni altrui per rubare loro le idee. L'ultima missione è un fallimento, perciò decide di darsi alla macchia, col grande rimpianto di non poter mai più tornare dai figli che non vede da ormai tanto tempo a causa di un'accusa che gli pende sulla testa. Però un affarista giapponese gli dà l'occasione di riscattarsi: invece di rubare un'idea dovrà innestarne una nella mente di un suo rivale. In cambio, farà in modo che le accuse su di lui cadano e possa tornare a casa dai figli.

Per poter innestare un'idea però non basta entrare in un sogno della vittima, bisognerà entrare in un sogno nel sogno, anzi, in un sogno nel sogno nel sogno.

Questo permette al film di visualizzare contemporaneamente (montaggio da Oscar) diversi piani narrativi: la realtà, il primo sogno, il sogno nel sogno, e il terzo livello di sogno, cui verso la fine si aggiungerà una quarto. In ognuno di questi il tempo scorre diversamente. E ogni livello ha un'ambientazione diversa: un aereo, New York, una base militare sulle montagne innevate, una spiaggia, ecc. Ciò che succede in un "livello superiore" influenza anche ciò che accade nel "livello inferiore" di sogno. Ogni ambientazione è molto realistica, a parte alcune stranezze tipiche dei sogni, ottime occasioni per sbizzarrirsi con gli effetti digitali senza eccedere in "tamarraggine".

La trama è veramente molto complessa e ci sono un paio di spiegazioni che non sono troppo chiare. Ma immagino che scrivere una sceneggiatura del genere, che sembra un gigantesco rebus (il film dura quasi 2 ore e mezza) debba essere stato uno sforzo ciclopico.

La cosa migliore è il rapporto che il protagonista ha con il "fantasma" della moglie, verso cui prova senso di colpa, che si presenta periodicamente nei suoi sogni come proiezione del suo subconscio per mettergli i bastoni tra le ruote. C'è quindi un discorso interessante e intenso che riguarda il nostro rapporto con i sensi di colpa e con il subconscio, che si manifesta nei sogni e che in fondo influenza tutta la nostra vita vigile e non.

Tutto nel film è interconnesso sia a livello di consequenzialità, azione, motivazioni, emozioni, responsabilità morali, eccetera. Perché in fondo in un film ambientato in un sogno le emozioni sono il motore stesso di eventi spettacolari da film d'azione.

Ricorderò male, ma mai mi era capitato di vedere in un film un treno che travolge l'auto del protagonista (tipica scena d'azione) a causa di un suo senso di colpa verso la moglie. Nolan ha quindi in un certo senso trovato la pietra filosofale, è riuscito a intrecciare insieme azione e sentimenti in maniera talmente forte da renderli una cosa sola. Chapeau.

Oltretutto Nolan, dal mio punto di vista di sceneggiatore, ha costruito in maniera magistrale il protagonista: è l'uomo delle contraddizioni, dice agli altri di fare una cosa e fa il contrario. Non sempre ovviamente. Quindi anche quando in alcuni casi nel film si contraddice da solo (per motivi funzionali al procedere della storia), la cosa ci sembra del tutto normale e la sospensione dell'incredulità non viene meno. L'uovo di Colombo.

Alcune cose nel film mi ricordano il miglior David Lynch.

La pietra filosofale e l'uovo di Colombo hanno però degli inconvenienti.

Il film è un po' cervellotico, alcuni passaggi sfuggono anche allo spettatore più attento. Resta il dubbio su come funzioni davvero questo "innesto" di idea, non si capisce in maniera chiara tramite quali passaggi logici le azioni dei protagonisti nei sogni della vittima possano indurlo a decidere autonomamente di smembrare la multinazionale del padre. Magari qualcuno di voi è in grado di spiegarmelo meglio.

Però il finale è notevole.

--
ATTENZIONE: SPOILER! CHI NON HA VISTO IL FILM NON PROSEGUA NELLA LETTURA SE NON VUOLE ROVINARSI IL FINALE!
A chi ha già visto il film, dico solo una cosa: LO SAPEVO. Nolan oltre ad aver trovato la pietra filosofale è anche l'unico che è riuscito a fare ciò che è "proibito" fare in un film: alla fine è tutto un sogno.

O meglio, chiude il film prima che tu possa averne la certezza. Ma il forte dubbio ormai ti si è INNESTATO dentro, che tutta la realtà che hai visto finora possa essere falsa, proprio come succede alla moglie di Cobb nel film.

E qui sta il colpo di genio del regista. Nell'andare a nero proprio in quel preciso istante, quando la trottola sta girando un po' troppo, sembra proprio che ci troviamo nell'ennesimo sogno, però non puoi essere proprio sicuro al 100% che Cobb, molto nervoso per il ritorno dai figli, non le abbia dato un colpo incredibilmente forte, e insomma, non lo saprai mai. Fine.

(Ecco perché mi ricorda il miglior David Lynch)

FINE SPOILER
--

Per chi non lo ha visto, invece, un consiglio: andatelo a vedere.


___

EDIT
Sul blog di Alessandro Ferrari c'è una RECENSIONE che arriva a conclusioni per certi versi abbastanza diverse dalle mie, o meglio, si concentrano su alcuni aspetti che io non ho analizzato. Ale è più critico di me nei confronti del film, ma condivido comunque alcune di queste critiche.

In generale, quello che apprezzo spesso del Ferrari è l'approccio molto diverso dal mio, ma senz'altro valido, che ha nell'analizzare una storia (e quindi anche nello scriverla): meno "razionale" del mio, molto più "viscerale". E' un aspetto importante perché lui è sicuramente più "in sintonia" di me con un certo tipo di lettori-spettatori, quindi cerco di fare tesoro anche del suo punto di vista.

venerdì 8 ottobre 2010

Cajellitudine


Non so se l'ho già fatto in precedenza, però vi consiglio di dare un'occhiata al blog di Diego Cajelli, sceneggiatore di Bonelli, Diabolik e varie ed eventuali.

E' uno dei pochissimi blog dove mi sia capitato di sghignazzare di gusto: alcuni post sono seri, ma certi altri (come ad esempio le recensioni di X Factor) sono veramente spassosi.

Buona lettura!

mercoledì 6 ottobre 2010

Music for dummies


Facendo sia lo sceneggiatore che il musicista, ho potuto notare alcune differenze tra i due ambiti.

Ad esempio mi è sembrato di notare - ma sono pronto ad essere smentito - che a differenza della scrittura, si possa essere buoni musicisti e contemporaneamente essere dei perfetti idioti.

Voglio dire, ce ne sono tanti anche nel campo della sceneggiatura come in qualsiasi altro campo. Ma gli sceneggiatori e scrittori BRAVI, non sono mai degli inetti. Possono anche essere antipatici, o un po' matti, ma mai dei buzzurri analfabeti.

Nella musica invece si può essere degli imbecilli al cubo e contemporaneamente essere degli ottimi musicisti.

La cosa mi fa riflettere non poco. Credo che abbia i suoi lati negativi e positivi.

Ad esempio fa riflettere sul potere arcaico e interiore che la musica ha su tutti gli esseri, animali compresi, senza bisogno di aver studiato o essere particolarmente svegli.

Ad esempio, mi sono accorto che a volte quando suono la chitarra acustica in casa sembra che la mia musica concili il sonno alla mia criceta, anche perché se smetto si sveglia di colpo. Mistero. Ma comunque non si può dire che la criceta sia esattamente Marie Curie, ecco.


EDIT: ovviamente il post (come i commenti annessi) è un "pour parler", un "divertissement", un "camembert" (avevo finito i termini francesi), una mia curiosa riflessione su cui volevo avere conferma o meno da voi solerti commentatori!

lunedì 4 ottobre 2010

Topolino, mon amour!


Da tempo mi sono accorto che quello che faccio per Disney è qualcosa di più di un semplice lavoro. Posso "portare a casa" altri lavori, dove magari la cosa più importante è districarsi tra mille problemi, come le tempistiche, certe richieste del committente, i limiti di produzione, eccetera.

Disney invece è un'altra cosa. Per Topolino non riesco a "fare il compitino". Ogni storia che scrivo deve avere una certa importanza per me, non un semplice divertimento o una fonte di guadagno (anche perché non si diventa certo ricchi) ma qualcosa che voglio che resti (anche se non sempre ci riesco).

Sono certo che di questo alcuni saranno contenti... almeno quelli che apprezzano le mie storie.

Intendiamoci: non è che gli altri lavori li faccio in qualche modo, anzi... cerco sempre di dare il massimo in tutto quello che faccio. Disney resta comunque un aspetto "magico" di questa professione!

sabato 2 ottobre 2010

Oltrecomics


Sul OltreComics.com è stata pubblicata un'intervista al sottoscritto.

Si tratta di un'intervista risalente all'anno scorso che avevo rilasciato per il sito "Il Mondo siamo Noi", qualcosa è cambiato rispetto ad allora ma il succo rimane lo stesso.

Potete trovarla QUI.

Ringrazio Gabriele, e OltreComics.

Buona lettura!

venerdì 1 ottobre 2010

Paperinik online


Un altro "fansite" interessante riguardante personaggi Disney è QUESTO, creato dall'appassionato Andrea Salimbeti.

Ci sono tante informazioni circa il passato del papero mascherato e devo ammettere che è capitato anche a me di consultarlo per rinfrescarmi la memoria!

Grazie quindi anche ad Andrea e al suo "wiki" pikappico!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Sito Ufficiale della Campagna Nazionale Giu Le Mani Dai Bambini