Il punto di vista come al solito geniale di Alan Moore sull'educazione (traduco alla buona):
"Troppo spesso l'educazione funziona come una forma di terapia dell'avversione, dove ciò che stiamo realmente insegnando ai nostri figli è associare l'istruzione al lavoro e associare il lavoro alla fatica cosicché per il resto della loro vita essi possibilmente non si avvicineranno mai a un libro perché associano i libri all'istruzione, l'istruzione al lavoro e il lavoro alla fatica. Considerato che dopo la sgobbata di una dura giornata, invece di rilassarsi con un libro preferiranno molto di più sedersi di fronte a una soap opera senza pretese perché questa ovviamente non sta insegnando loro niente, perciò non è istruzione, perciò non è lavoro, non è fatica, quindi dev'essere piacere. E penso che questo sia il tipo di circuito che tendiamo ad avere impresso su di noi a causa del processo educativo."
Non potrei essere più d'accordo con Moore, e la cosa interessante è che se questo vale per l'Inghilterra, figuriamoci per l'Italia!
Da ricordare che Alan Moore fu cacciato da diverse scuole superiori e non conseguì mai il diploma. E ora le sue opere vengono insegnate a scuola (negli Stati Uniti, ovviamente).
1 commento:
Sempre fantastico.
Segno.. tra poco torna utile!
;)
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