giovedì 1 dicembre 2011

Bone, per esempio.


A proposito dell'ultimo post e della diatriba fumetto d'autore vs fumetto popolare, prendiamo ad esempio l'ottimo Bone di Jeff Smith. Non ho letto tutto di Bone però penso di essermi fatto un'idea.

Bone è visto un po' come il fumetto umoristico ma "d'autore-alternativo-autoprodotto", insomma di qualità perché di nicchia e non popolare. Un po' il baluardo umoristico in un settore intellettuale e quindi tendenzialmente serio.

Però chi conosce bene Disney non può non notare che narrativamente parlando l'influenza disneyana è fortissima in Bone. Mettete Topolino, Pippo e Zio Paperone al posto dei tre personaggi principali e la storia regge perfettamente. Si potrebbe vederla come una perfetta storia Disney che non si sarebbe mai potuta fare a causa di certi vincoli.

Non metto in dubbio ovviamente il grosso debito grafico dovuto a Walt Kelly, ma le caratteristiche dei personaggi, certe atmosfere, certe progressioni narrative, non possono non farmi venire in mente le storie Disney di Walsh-Gottfredson e di Carl Barks.

Autori di qualità all'interno del fumetto popolare. Le famose "stronzate" che legge la maggior parte della gente.

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