Spesso c'è l'erronea convinzione che se hai avuto un determinato maestro, le tue opere saranno stilisticamente simili alle sue. Che se hai avuto un insegnante di chitarra, la suonerai come lui. Se hai avuto un insegnante di scrittura, scriverai come lui.
Per fortuna spesso non è così, o almeno non quando si tratta di autori che abbiano un minimo di personalità. Per quanto riguarda la scrittura, dai 22 anni ai 27 ho avuto qualcosa come sette insegnanti, senza contare le varie lezioni singole o i vari mentori che mi hanno insegnato qualcosa senza che si trattasse di vere e proprie lezioni. Da ognuno di loro ho imparato qualcosa e ho cercato di (ap)prendere il meglio.
Per fortuna, sono abbastanza certo di scrivere diversamente da come scrive ognuna di queste persone.
Il lavoro di un insegnante è darti gli strumenti del mestiere, spiegarti come dire quello che hai da dire. Ma quello che hai da dire ce l'hai tu e tu soltanto. SE hai davvero qualcosa da dire, chiaramente.
Io sarò per sempre riconoscente nei confronti di colleghi più esperti di me che mi hanno insegnato questo bellissimo mestiere. Ma so anche che la mia voce è diversa, che il cosa e il come lo decido in base al mio personale gusto. Un gusto che si è formato indipendentemente da tutto e tutti.
Perché nessun insegnante vorrebbe che tu diventassi una sua brutta copia.
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