I lettori attenti lo sanno: il personaggio di Topolino - quello vero - non è l'antipatico saputello che costituisce ormai un noioso luogo comune.
E' un atteggiamento molto italico quello di dipingere come antipatica qualsiasi persona che abbia successo grazie a intelligenza e onestà. Perché nessuno vuol fare la fatica di usare l'intelligenza, di non fregare il prossimo, di ottenere ciò che vuole senza usare scorciatoie. E qualcuno che con la sua fastidiosa bontà e arguzia ci fa sentire in difetto, risulta antipatico. DEVE risultare antipatico.
Quei fastidiosi buoni e onesti che ci si parano davanti devono essere abbassati al nostro livello, oppure presi in giro in quanto secchioni. Lo si vede a partire dalla scuola per finire alla politica.
E' per questo che Topolino (come personaggio, non come testata) da noi non ha mai attecchito più di tanto.
Perché Topolino - quello vero - è onesto, intelligente, coraggioso, fortemente attaccato agli amici, e pensa sempre positivo.
Se avete qualcosa contro un personaggio onesto e intelligente, be', è un problema vostro.
7 commenti:
Pienamente d’accordo con la tua analisi. Personalmente di Topolino ho sempre apprezzato proprio questi aspetti, eppure non mi è mai piaciuto molto. Non come personaggio, ma non mi piacciono molte delle storie di cui era protagonista, che troppo spesso si risolvono in deus ex machina che gli risolvono la situazione perché la storia deve finire così e non per suoi veri meriti, nonostante come personaggio abbia tutte le capacità necessarie per “guadagnarsi” il suo lieto fine, invece che vederselo regalare.
Hai ragione Alex, però credo che da diversi anni questa tendenza sia cambiata. Prima con le storie di Faraci e poi con quelle di Casty, in cui Topolino non è perfetto e invincibile ma rischia davvero e si trova sempre in mezzo ai guai.
Sul fatto che la tendenza sia cambiata a livello generale ammetto di non saperlo, perché da parecchi anni non compro più la testata regolarmente ma solo quando ci sono storie di autori che mi interessano; Faraci e Casty sono tra questi, insieme agli autori che ho imparato ad amare con PKNA e parecchi altri. Tu sei entrato nella lista – cos’era, un paio di anni fa? – con “Paperinik e l'amore nell’oblio”. :) Se poi mi dici che non è un fenomeno limitato a loro ma è diventato una tendenza generale... Beh, tanto meglio. :)
Ti ringrazio per essere entrato nella tua lista insieme ad autori di questa levatura. Naturalmente essere all'altezza delle migliori storie di Faraci e Casty non è facile, ma sono certo che molti di noi si sforzino di rendere Topolino un personaggio interessante e soprattutto che la redazione abbia molto a cuore la "causa".
Analisi a dir poco scontata, non tanto sul topastro, quanto sulla convinzione che gli "italici" siano scansafatiche, disonesti, accattoni, e quant'altro.
No, caro il mio Giorgio Salati, Topolino sta antipatico a quelli come me perchè racchiude, a tavolino, troppe qualità che lo rendono ciò che viene definito un Gary Stu o una Mary Sue in narrativa. Cercare di seguire troppo alla lettere questi esempi porta il cittadino a non doversi mai indignare di fronte alle istituzioni, nemmeno se queste lo mettono alla fame e gli fanno credere che è "per il bene della società". Topolino è un personaggio alquanto massonico, fedelissimo a qualunque istituzione "legale", non si ribella alle ingiustizie delle istituzioni, come invece fa Paperino, un personaggio che adoro in quanto è la perfetta rappresentazione dell'uomo moderno vessato dal capitalismo, giustamente rabbioso/rassegnato verso la società alienatrice di cui egli, suo malgrado, fa parte.
Anche la tua mi pare analisi scontata. Per il semplice fatto che hai solo nominato l'altra faccia della stessa medaglia. Anche Paperino può essere interpretato positivamente come lo descrivi - e mi trovi d'accordo - ma può avere anche una seconda faccia della medaglia, ossia quella della persona perennemente insoddisfatta che se la prende col "sistema" per qualsiasi cosa. Noi sappiamo che Paperino non è così, però purtroppo spesso piace a chi è così.
Tempo fa lessi una disamina che mi è rimasta impressa:
In pratica iul Topolino originale era molto sfacettato. Era sia allegro, positivo e carino, che anche violento, attacccabrighe, un po' scioccherello, presuntuoso a volte e così via.
Questo stato di cose però non durò molto.
Quando cominciarono a essere creati personaggi di contorno, inevitabilmente parti del carattere di Topolino vennero "scorporati" per essere ceduti ai nuovi comprimari
Così le battute sceme passarono a Pippo, i pugni e l'aria da attaccabrighe senza paura a Paperino, rendendo Topolino sempre più "piatto".
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