A volte ho l'impressione che cominciare ogni giorno l'attività dello scrivere sia un po' come entrare nella Zona del film "Stalker" di Tarkovskij.
E' una delle cose più difficili per me: riuscire a concentrarsi, entrare nell'universo narrativo che riguarda la storia, arrivare fino in fondo (la fatidica stanza che esaudisce i desideri) senza mai uscirne.
Spesso ci si aggira in questa zona alla ricerca della strada giusta, e ci si ritrova al punto di partenza. Hai girato a vuoto e te ne accorgi solo dopo ore. A volte si ha l'impressione che le cose cambino intorno a te senza che tu ne abbia il controllo.
E' un viaggio difficile, a volte estenuante.
Spesso si ha paura di arrivare fino in fondo. Quando si giunge sulla porta del finale, di quella stanza magica, si vorrebbe girare i tacchi. Oppure entrarci con una bomba. Ma alla fine, il più delle volte, ci facciamo coraggio ed entriamo.
E l'indomani riprendiamo il viaggio.
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