mercoledì 16 aprile 2014

I racconti di Simone Tempia

Simone Tempia è uno scrittore emergente. Detta così sembra poco. Sembra uno dei miliardi di sedicenti scrittori che infestano ogni angolo calpestabile del pianeta.

Oggi chiunque solo perché riceve un paio di like su un post pensa di avere le doti del romanziere.

Non è il caso di Simone, perché lui sa davvero scrivere, ma non solo. Ha delle ottime idee. Interessanti, originali, fresche. Quelle tipiche idee a proposito delle quali, da autore, mi è capitato di dire "Perché non ci ho pensato io?". Tempia sa intercettare lo spirito dei nostri tempi, sa essere perfettamente attuale senza ricorrere ai soliti cliché da romanziere sentimentale da quattro soldi di cui sono infarciti gli scaffali delle librerie. Non solo ha ottime idee, ma le sa anche raccontare bene. Ha stile, ha controllo, è lucido in ogni parola. In quasi ogni parola, ancora non è perfetto ma gli manca poco.

Ho avuto modo di leggere alcuni racconti della sua serie Contemporaneo Indispensabile, nonostante non fossi molto invogliato dal titolo, che sa un po' di disco di band indie fighetta.

Simone si è autoprodotto i racconti, ma per non rimanere sommerso nella melma di autopubblicazioni degli aspiranti scribacchini, ha trovato un format intelligente: racconti in pdf impaginati da un grafico e con copertine a cura di disegnatori di un certo rilievo soprattutto nell'underground fumettistico (Ratigher, LRNZ). I racconti sono gratis ma non si possono scaricare da nessuna parte: bisogna scrivere direttamente all'autore per farseli spedire via mail. Come dice Tempia, non voglio click, voglio lettori.

I racconti che ho avuto modo di leggere sono: "La muffa", "Lo stage", "La banca", "La fede" e "Il supermarket".

"Il supermarket" è forse il racconto formalmente più riuscito, come stile, ritmo, arco narrativo, chiusura. "Lo stage" è quello più fulminante e più attuale, racconta una realtà conosciuta a molti, un male del nostro tempo. Vorrei potervi raccontare di più ma ogni passaggio è una sorpresa e ve la rovinerei. Forse il racconto che più mi ha "preso" è "La muffa", seppure imperfetto (troppo corto, avrei voluto vederlo sviluppato di più). La muffa del titolo è una metafora di una condizione che riguarda la vita di molti trentenni -- ecco perché mi sono immedesimato. Ma non è solo questo: ne "La muffa" a dominare sono le emozioni (soprattutto quelle non dette), le relazioni tra i personaggi, mentre gli altri racconti hanno uno sguardo più distaccato.

Lo stile di Tempia è sempre molto surreale. Le storie sono dei meccanismi inesorabili che stritolano i protagonisti, solitamente uomini medi dalle poche aspettative. I temi dei racconti sono spesso molto simili. C'è un senso di baratro infinito, di un precipitare degli eventi che non ha mai fine. C'è un forte senso di alienazione legata ai tempi moderni. Non stiamo parlando dell'alienazione dell'impiegato anni '60/'70 in stile Bristow/Fantozzi. I racconti di Tempia sono pienamente immersi nello zeitgeist. Da tempo avevo l'impressione che non si riuscisse a raccontare l'alienazione e l'abulia dell'uomo degli anni 2010, troppo sommersa da quell'apparenza esteriore positivista di tecnologia=amore che i media ci propinano e che in maniera ambigua ma tutto sommato efficace ci ha raccontato Spike Jonze in "Her". Tempia invece ci svela l'illusorietà di questa patina e mostra quanto siamo vuoti, o nel migliore dei casi pieni di ghiaccio. Quanto siamo soffocati dai meccanismi sociali che non solo ci stritolano, ma ci vogliono anche sorridenti nelle nostre facce da instagram.

Nel modo surreale e ossessivo ma sempre lucido con cui Tempia racconta le sue storie ho annusato un sentore di Pirandello e un pizzico di Kafka. Non so se siano suoi riferimenti letterari.

Non che non abbia difetti, eh. In certi frangenti si percepiscono delle "cadute di stile", quasi si distraesse, che interferiscono un po' con la sospensione dell'incredulità. Ho trovato alcuni finali poco efficaci. E a volte i suoi meccanismi ossessivi sono TROPPO ossessivi, diventano un po' ripetitivi.

Ma se solo il mondo letterario ha un po' di sale in zucca, spero che tenga d'occhio Simone Tempia, perché si tratta di un talento, che mi auguro sarà coltivato a dovere. E spero che prima o poi si misuri con un romanzo.

So che sta per uscire un nuovo racconto, perciò se siete interessati scrivetegli a contemporaneoindispensabile@gmail.com . Naturalmente, ve lo consiglio: i racconti in pdf sono agili da leggere anche su tablet, minitablet, smartphone, magari mentre siete sull'autobus.

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