Per parecchio tempo sono stato un assiduo spettatore di polizieschi televisivi: CSI, Senza Traccia, Criminal Minds... Da un po' non li seguo più. Non so se perché mi sono stancato io, oppure perché effettivamente le puntate sono sempre più ripetitive. I cliché abbondano, e certi trucchi narrativi, se una volta li digerivo, ora cominciano a risultarmi indigesti.
Per esempio capita spesso che un sospetto, quando interrogato, perda il controllo e si lasci andare a dire la verità nonostante la presenza dell'avvocato che cerca di fermarlo. Parrebbe che gli interrogatori scatenino crisi di coscienza o che ogni interrogato sia un impulsivo cronico, ma siccome sappiamo che nella realtà non è così, si tratta semplicemente di un trucco per saltare dei passaggi e fare in modo che gli investigatori accedano velocemente a delle informazioni senza fare la fatica di inventarsi modi più ingegnosi per ottenerle. Un trucco da sceneggiatori, insomma.
Molti spettatori sono consapevoli di questa cosa: quando assistono a trucchetti del genere non ci cascano, pensano "figurati!". Accade però che uno prosegua a seguire la storia, finendo per dimenticarsi che magari la soluzione di un caso è stata viziata da una svolta improbabile. Che senza quel passaggio non ci sarebbe nemmeno la soluzione del caso.
E la sensazione alla fine è come quando in una partita di calcio una squadra vince grazie a un gol irregolare. Proseguendo con la partita, chi tifa per la squadra vincente finisce per dimenticarsi che la vittoria è viziata da un punto che non sarebbe valido. In fondo è la mia squadra e sono contento lo stesso.
Così come lo spettatore è contento che gli investigatori abbiano risolto il caso, anche se l'indizio gli è stato messo su un piatto d'argento da un trucchetto di sceneggiatura.
Il problema però è che più sono i trucchi e le scorciatoie, più si abbassa la qualità del "prodotto", più la gente tenderà a disaffezionarsi alla serie.
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