venerdì 20 luglio 2007

Il cappello volante

L'appassionato Disney Francesco mi chiede "qual'e' l'effettivo uso del cappello volante chiama-Paperinik".

Suppongo si riferisca a "Paperinik contro i Twin Boys" pubblicata su Topolino 2694 (sceneggiatura del sottoscritto e disegni di Marco Palazzi), in cui una tuba volante sveglia Paperino strombazzando per segnalargli un'emergenza al Deposito di Paperone. Le domande che sorgono sono: ma come, allora Paperone conosce l'identità segreta di Paperinik? E se ci fossero i nipotini in casa si accorgerebbero anche loro della tuba volante! Per non parlare dei vicini!

Verrebbe da dire che particolari poco significativi come questo non necessiterebbero di una giustificazione, ma visto che Francesco ha il merito di essere stato il primo appassionato a "rompere il ghiaccio", gli fornirò ugualmente una spiegazione, sperando che in futuro si possa discutere insieme su argomenti più "sostanziosi" rispetto a una piccola gag poco influente ai fini della trama.

Tornando alla curiosità di Francesco: be', se dovessi passare la domanda a Paperinik gli farei rispondere come fece Wolverine in "Ultimate X-Men" a un ragazzo che gli aveva chiesto come fosse riuscito a non far suonare il metal detector col suo scheletro metallico: "Solo tre parole, amico. Sono un professionista." (grazie Ale per avermi prestato gli albi!). Traduzione: si suppone che Paperinik abbia il pieno controllo di ciò che concerne il suo status di supereroe. Quindi, facendo salvo l'assunto imprescindibile secondo cui nessuno conosce la sua identità segreta, il resto dovrebbe avvenire di conseguenza. Evidentemente, se il nostro eroe ha "lasciato libera" la tuba volante è perché sa che nessuno può accorgersene. Che sia perché i nipotini e i vicini sono in vacanza? Che Paperone semplicemente azioni l'allarme senza sapere esattamente come questo verrà poi recapitato a Paperinik? Vedetela come vi pare.

Detto questo, vorrei però invitarvi a non farvi sviare troppo dai particolari. Questa della "tuba volante" era solo una gag, un modo divertente per far svegliare Paperino, sicuramente più interessante del solito cicalino nell'orologio o roba simile, ma comunque irrilevante ai fini della trama. Se fosse stata una storia sull'identità segreta di Paperinik avrei usato quel particolare in quella chiave.

Insomma, divertitevi a leggere le storie senza troppe menate sui particolari di continuity-logica realistica eccetera, visto che nel mondo dei nostri paperi e topi parlanti ciò che importa maggiormente sono le avventure e la personalità dei personaggi. Lo dico perché so che molti appassionati si mettono a fare l'esegesi di ogni pixel di colore in ogni vignetta, ma se nelle storie dovessi soffermarmi sulla spiegazione pedante di ogni particolare invece di farmi un po' trasportare dallo scorrimento della storia e dal libero inserimento di gag divertenti, vi assicuro che le storie verrebbero delle schifezze piene solo di prosopopea, logica realistica e continuity, che non piacerebbero nemmeno agli appassionati più incalliti.

Spero di aver soddisfatto la curiosità di Francesco e vi auguro buona lettura!


Giorgio


P.S.: A proposito della questione "nomen omen". Mi sono accorto che i miei colleghi non seguono il mio esempio. Secchi, ad esempio, non mi pare abbia mai scritto storie concernenti bacinelle, secchi o catini. Ferrari non lo so, ma non mi pare abbia scritto storie sulle auto da corsa. Uno scandalo. Catenacci della redazione intanto è indignato perché ancora non gli ho inviato qualche soggetto in cui si parla di articoli da ferramenta.

P.S.2 (che non c'entra con la PlayStation 2): Questa questione sul cognome mi fa venire in mente la canzone di Elio e Le Storie Tese "Gimmi I.", in cui uno viene linciato solo per il fatto di chiamarsi Ilpedofilo di cognome...

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