E' carnevale.
Camminando per strada ad un certo punto ho incrociato una famigliola con due bambini. Il maschietto era vestito da cowboy, la femmina da principessa.
Mi sono chiesto: se fossi passato qui a Carnevale del 1958 non avrei forse visto la stessa identica scena?
Un cowboy e una principessa. Con tutti gli androidi o i gormiti o i cantanti emo che il 2008 avrà prodotto.
Avevano decisamente ragione autori come Vogler, Campbell, Propp (e pure il collega/amico/maestro Riccardo Secchi) a dire che certi archetipi narrativi sono comuni a tutte le culture e ricorrono in tutte le epoche. Il guerriero, il cavaliere, la principessa, la fata, il pirata, il cowboy... per fortuna non passeranno mai di moda.
Da una parte è rassicurante e denso di significato, da un altro lato è vagamente inquietante per chi fa il mio mestiere. Come dire: questo significa che mai e poi mai riuscirò a scrivere qualcosa di originale? La questione è sfaccettata e interessante.
Ad esempio quando si vuole essere indulgenti verso una scarsa originalità in campo musicale spesso si sente dire: "D'altra parte le note sono solo sette". Che poi è sbagliato: sono dodici, calcolando i semitoni. Nella notazione occidentale. In certe scale orientali si usano anche intervalli di quarti di tono.
Detto questo alle volte viene da chiedersi: ma io che cosa mi spremo le meningi a fare, se tanto vanno sempre e comunque il cowboy e la principessa?
Poi la voglia di divertirsi e cambiare la manfrina prende ugualmente il sopravvento e mi immagino una scena di un'ipotetica storia: un tipico cowboy da '800 americano e una classica principessa fiabesca da medioevo mitteleuropeo si trovano faccia a faccia. Buffo! Si guardano straniti e non capiscono che cavolo ci faccia lì uno/a vestito/a in quel modo assurdo. Fanno parte di due contesti che non hanno nulla a che vedere tra di loro... Che qualche macchina del tempo steampunk della Londra vittoriana ci abbia messo lo zampino (terzo contesto non attinente)? Che il cowboy si trovi a combattere a suon di revolver contro draghi, maghi e cavalieri per salvare la principessa? Che la principessa si trovi a insegnare il bon ton ai pellirosse?
Dopotutto il cowboy e la principessa saranno pure due archetipi... ma non sanno di esserlo.
Se proviamo a dimenticarlo per un attimo anche noi, qualcosa di divertente può saltar fuori lo stesso!
Giorgio
venerdì 8 febbraio 2008
Carnevale
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