domenica 11 settembre 2011

11 settembre per sempre

Dieci anni fa lavoravo a Mediaset. Avevo davanti qualcosa come sei monitor tra computer e televisori.

Ad un certo punto arriva gente di corsa in studio dicendo: "Guardate la CNN, c'è stato un incidente aereo incredibile in America!"

Ho girato sulla CNN, con le immagini in diretta dal WTC. Si rincorrevano le voci e le ipotesi. L'incidente sembrava più probabile addirittura di un attentato.

Ma poi ecco in diretta l'impatto del secondo aereo.

Se giravi gli studi, quel giorno vedevi solo gente a bocca aperta davanti ai mille televisori sparsi. Tutti sintonizzati sulla CNN. Anche solo l'idea di lavorare sembrava impossibile.

Prima di allora, un attentato del genere sembrava assolutamente impossibile. Lo dico per coloro che all'epoca magari erano ancora dei ragazzini. Be', non era mai accaduta una cosa simile. Tutti avevano l'idea degli Stati Uniti, di New York, come il posto più sicuro del mondo per eventi di un certo tipo.

Il terrorismo, finora erano i palestinesi che si facevano esplodere a Gerusalemme, magari quelli dell'IRA a Belfast. Roba LONTANA, comunque.

I dirottamenti sembrava che stessero quasi passando di moda. L'estremismo islamico sembrava un problema del Medio Oriente che non ci toccava.

Insomma, gli Stati Uniti avevano un sacco di restrizioni, la Carta Verde, controlli ferrei alla frontiera, lo spazio aereo costantemente monitorato. Gli americani ci tengono un sacco alla loro sicurezza. Poi c'è la CIA, l'FBI, la migliore Aeronautica Militare del mondo, che diamine! Impossibile che qualcuno voli sopra New York e rada al suolo un grattacielo! Impensabile! Impossibile che i Servizi Segreti non lo vengano a sapere per tempo!

Quel giorno, il mondo è cambiato radicalmente. Tutte le nostre sicurezze si sono infrante. L'impressione che vivere in un mondo benestante significhi essere al sicuro dalle bombe, è andato in frantumi. Il messaggio era chiaro: la grandiosità del nostro mondo occidentale, rappresentato dai grattacieli, poteva essere colpito e sgretolato. Non era mai successo che tremila persone morissero così in una città moderna come New York. E se perfino il Pentagono poteva essere colpito, allora proprio nessuno poteva sentirsi al sicuro.

Da allora siamo diventati più paurosi, più insicuri, più arrabbiati anche. Dopo un periodo in cui l'ateismo era giunto al suo apice, c'è stato un "boom" delle adesioni religiose. Un po' per paura di un'imminente catastrofe, un po' perché se era un "noi contro di loro", se "loro" erano musulmani allora "noi" dobbiamo essere cristiani. E via coi discorsi di crociate, e compagnia bella.

Come al solito: se la gente si sente attaccata dall'estremismo, si rifugia nella soluzione più facile (e meno efficace): l'estremo opposto.

Gli americani, che pensavano di essere amati da tutto il mondo, perché loro "esportavano la democrazia", hanno scoperto di essere odiati da molti. E' stata una sorpresa per loro: convinti di essere sempre dalla parte giusta, che Dio fosse dalla parte dell'America, e che tutto il mondo fosse grato agli Stati Uniti.

Poi ci sono stati gli attentati del 2003 a Madrid e del 2005 a Londra, mentre gli americani bombardavano prima l'Afghanistan e poi l'Iraq, usando l'11 settembre come scusa (e ovviamente né i Talebani né Saddam Hussein avevano nulla a che fare con l'attentato).

L'11 settembre 2001 ha cambiato la Storia, ha cambiato la nostra percezione di noi stessi e del mondo.

La paura che ne è derivata ha delegato le nostre scelte e la nostra privacy ai nostri governi.

L'11 settembre 2001 ha scritto una triste e importante pagina dei libri di Storia.

Ricordo che i giorni successivi, tutti non parlavano di altro. Le tv continuavano a mandare le immagini delle torri gemelle che crollano, della gente che si butta dalle finestre, del Pentagono in fiamme, delle persone disperate coperte di polvere di cemento, dei camion dei pompieri, del presidente Bush che riceve la notizia durante una visita a un asilo e resta basito.

Era terribile pensare a tutta quella gente che come tutte le mattine era andata a lavorare, e di colpo aveva avuto la vita distrutta. Intrappolati in un'immensa bara di cemento in fiamme, che si stava sgretolando. Chi cercava disperatamente di scappare dalle scale, sapendo che erano TROPPE perché potesse farcela. Chi, intrappolato in ufficio dal fumo, ha preferito buttarsi dalla finestra piuttosto che morire bruciato. Quanto bisogna essere disperati per decidere di suicidarsi? Pochi minuti prima ci si stava lamentando col collega di troppe fatture da contabilizzare o del caffè annacquato della macchinetta, si progettava di comprare una casa o di fare dei figli, un attimo dopo si decideva di saltare dalla finestra di un grattacielo.

Due giorni dopo, andai a un concerto di Elio e Le Storie Tese, di cui avevo comprato il biglietto prima dell'11 settembre. Ricordo che prima che iniziasse il concerto, Elio ELST sono saliti sul palco, con le luci spente, ed è partita "Hallelujah" nella versione di Jeff Buckley. E' stato un momento molto emozionante.

Tutti noi facevamo fatica a capire PERCHE' era successo tutto questo. Ricordo che un amico disse qualcosa che poteva suonare più o meno così: "E' come se a me venisse il ghiribizzo di prendere l'auto e andare a sbattere contro un supermercato".

Ecco, ho l'impressione che oggi nessuno si stupirebbe più di tanto se qualcuno andasse a sbattare con l'auto contro un supermercato. Come se il mondo da quel giorno fosse un po' più folle di prima.

Credo che non dimenticherò mai il terribile momento in cui ho visto quell'aereo entrare nel grattacielo.

3 commenti:

Davide G.G. Caci ha detto...

Un post molto emozionante, Joe.
Personalmente ricordo bene il 9/11, ricordo dov'ero, quando iniziarono ad arrivare le notizie, e ancora oggi mi sembra incredibile, tutto quel che è successo.
Hai ragione quando parli di un mondo diverso, cambiato: gli Stati Uniti non avevano mai subito un vero atto di guerra, rivolto ai civili, sul proprio territorio.
L'impatto è stato devastante, e sicuramente il mondo di oggi non è più quello che è stato fino al 10 settembre 2001.

PS: A tal proposito ti consiglio uno splendido e toccante albetto, mi pare Marvel, che venne pubblicato poco dopo l'evento, con sentiti omaggi (storie o illustrazioni) di grandi autori.

Giorgio Salati ha detto...

No ma ricordo un albetto dell'Uomo Ragno, se non ricordo male.

Massy ha detto...

rispetto per i morti e non tacciatemi di complottismo e dietrologia ma non so quanto ci sia di mediorentale nell'attacco.
Guardando Fahrenheit 9/11 di Moore farsi domende dei perchè nasce spontaneo e le risposte più logiche a queste domande ti fanno inorridire all'idea che qualche governante e il suo entourage possa sacrificare propri concittadini (con l'ausilio di "terzi") per giustificare atti di sorpruso internazionale.

L'america come dicevi tu non ha capito che nessuno la reputa ne la vuole leader del mondo.
Anche gli americani hanno una supponenza e arroganza da padroni del mondo che non tollero affatto.
Basti vedere quello che dicono o fanno quando vanno all'estero (come turisti e non ).

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