mercoledì 18 luglio 2012

Rinnovare i fumetti


Ho l'impressione che spesso nelle serie a fumetti di lungo corso si faccia un po' di confusione su ciò che significa rinnovare, modernizzare, adeguarsi ai tempi.

Alle volte quando una serie giunge a un momento di stagnazione capita che venga rivoltata come un calzino. Personaggi che muoiono, personaggi che si sposano, eccetera.

Qualche volta funziona. Altre volte invece succede che - parafrasando "Il Gattopardo" - si cambi tutto per non cambiare niente.

Le vite dei personaggi vengono stravolte, ma il linguaggio, il metodo di narrazione, resta sempre uguale.

Invece ho l'impressione che tante volte basterebbe rinnovare proprio il linguaggio, adeguarsi a un modo diverso che ha il lettore odierno di fruire la materia.

Per fare un esempio, recentemente sono uscite su Topolino un paio di storie che mi hanno fatto proprio ragionare su questo aspetto.

Una storia dell'esordiente Jacopo Cirillo, che pur con qualche difetto veniale da sistemare ha dimostrato un approccio dinamico e fresco al mondo disneyano, mostrando una buona base di partenza e un'ottima conoscenza dei personaggi.

Un'altra storia, sul Topo in edicola questa settimana, di Teresa Radice e Stefano Turconi, con protagonisti Paperone e Paperoga. Titolo: "Zio Paperone e l'isola senza prezzo". Che se vogliamo potrebbe suonare quasi come una risposta alla mia storia con Cavazzano "Zio Paperone in fuga dal Natale", ambientata su un'isola dove invece tutto ha un prezzo.

La Radice negli ultimi anni ha dimostrato grande bravura, stile personale, ottima conoscenza dei personaggi, umorismo, dinamicità, equilibrio tra scene "romantiche" e comiche.

In questa storia si è superata. E' riuscita nell'intento di trovare una voce propria all'interno del fumetto Disney mantenendo inalterati i caratteri dei personaggi. Un modo nuovo di raccontare che però non stravolge in nessun modo la linea editoriale di Topolino. Un modo attuale, e allo stesso tempo tradizionale, senza bisogno di piazzare a caso elementi moderni.

Semplicemente, una bella storia raccontata bene.

Questo tipo di storie sono ossigeno per Topolino.

2 commenti:

Vito Stabile ha detto...

Bravo, Giorgio. Concordo.

E mi vanterò sempre un pochetto per aver dato loro (Tere & Ste) l'input a realizzarla, alla scorsa Lucca. :)

Giorgio Salati ha detto...

E allora bravo anche a te, Vito!

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