Ecco il testo che gli ho mandato:
È
inutile che spieghi l’importanza di Topolino per la cultura italiana. Studiosi
ben più qualificati di me lo fanno e lo faranno. Vi posso però dire che cosa
significa per il sottoscritto.
Quando
negli anni ’80 ero un bambino, Topolino per me non era solo uno svago.
Su
quelle pagine ho visto Paperino venire assunto come manager da Rockerduck, per
poi scoprire che non serve a nulla il successo se non hai nessuno con cui
condividerlo. Ho visto l’eroismo dell’uom… papero qualunque che va su un altro
pianeta con un fucile e uno stereo per salvare il suo amore impossibile,
Reginella. Ho visto Quo prendersi per la prima volta la gingillonite. All’epoca,
le storie non erano accreditate, e solo col tempo ebbi modo di conoscere i nomi
degli autori.
Poi,
negli ultimi dieci anni, tra le altre cose ho visto Paperina riconquistare
Paperino dopo averlo perso. Paperone fuggire su un’isola dove non esiste il
Natale. Paperino contendersi Paperina col proprio alter ego, Paperinik. Questa
volta le storie erano accreditate. E nei casi citati, il nome stampato in calce
era il mio.
Credo
che Topolino non sia solo uno svago. Credo che mi abbia formato emotivamente. E
che continui a farlo tuttora.
2 commenti:
Belle parole :) Topolino ha formato e continua a formare anche me :)
Grazie, Luca!
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