In pratica la Regione Sicilia, nella persona dell'assessore Nelli Scilabra, ha deciso di tagliare centinaia di corsi di formazione ritenuti inutili. Alcuni di questi sembrerebbero in effetti inutili, e l'iniziativa non può che ottenere il plauso del cittadino anti-sprechi.
Se non fosse che tra questi corsi annullati vi sono naturalmente quelli che riguardano mestieri legati alla cultura: scenografia, regia, recitazione, produzione musicale e, naturalmente, fumetti.
Si sa che spesso i corsi di formazione non funzionano, non insegnano veramente e servono solo a succhiare soldi pubblici. E allora che si fa, invece di controllarli e fare in modo che siano davvero efficaci? Li si taglia. A centinaia.
Qui, fingendo di lambire la recente tendenza forcaiola del cittadino, si perpetra invece la ben nota tradizione italiana di mortificare in ogni modo la creatività, la cultura, l'intelligenza in generale.
Cambiare tutto per non cambiare niente, come ben sanno i siciliani.
La cosa che una volta per tutte svela la pretestuosità di una tale mossa politica, è la presunta motivazione: tagliare i corsi per cui non vi è una reale richiesta nel mercato del lavoro. E infatti tagliano i corsi per estetista e web designer, che sono tra i mestieri in crescita.
Qui, il vero bluff è di chi imbruttisce la popolazione fingendo di arricchirla. Perché il problema è che non importa quale sia il regime politico che lo governa, l'italiano della cultura se ne frega. A lui interessa solo la grana.
Pertanto, siciliani, ringraziate il vostro illuminato assessore Nelli Scilabra.
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