mercoledì 20 maggio 2009

Fantasticherie


Un recente studio scientifico avrebbe dimostrato che fantasticare, sognare a occhi aperti, aiuterebbe a risolvere i problemi personali e prendere decisioni.

Nell'articolo viene detto anche che mediamente le fantasticherie occupano circa un terzo della vita di una persona.

Maggiori spiegazioni QUI.

Mah. Sono un po' scettico. Se così fosse io e chi fa il mio mestiere in teoria dovremmo essere in grado di risolvere facilmente qualsiasi tipo di dilemma, visto che delle fantasticherie ne abbiamo fatto un lavoro, e occupano ben più di un terzo della nostra vita.

6 commenti:

davide ha detto...

Personalmente le fantasticherie occupano ben più di un terzo della mia
vita e devo ammettere che spesso la soluzione ai problemi mi viene
quando non "ci penso attivamente" oppure fantastico, o leggilo anche
che mi faccio i miei trip mentali :)

Che mondo brutto che sarebbe senza la fantasia!

Giorgio Salati ha detto...

già, non riesco a immaginarlo!

giorgio Sommacal ha detto...

Proprio l'altro giorno, in un liceo scientifico dove mi hanno invitato a fare una lezione sul Fumetto, mi è uscita spontanea questa considerazione: bisogna conservare la capacità di sognare per fare il mestiere del fumettiaro, ma anche per vivere meglio, credo.
Mi sembra di aver letto negli occhi di più di una persona che mi ascoltava il liquido sguardo del sognatore.

Giorgio Salati ha detto...

hai ragionissima!

Più o meno è quello che dico pure io in quelle lezioni di fumetto che ho fatto in alcune scuole medie!

Anna Bernasconi Art ha detto...

Leggo nell'articolo "Finora si credeva che le fantasticherie ... fossero solo una perdita di tempo, un estraniarsi dalla vita reale".

Chi è il genio che ritiene che estraniarsi dalla vita reale sia un fatto negativo?!
Non so se fantasticare aiuti necessariamente a risolvere i problemi, ma di certo imparando a distrarre la mente si vive meglio... è la mia camomilla per dormire bene ogni notte!

Davide G.G. Caci ha detto...

> Mi sembra di aver letto negli occhi di più di una persona che mi ascoltava il liquido sguardo del sognatore.

Ma no, Giorgio, quelle erano le lacrime per il compito di trigonometria che era stato riconsegnato agli allievi poco prima del tuo arrivo... :p

(scusate l'intervento poco serio, ma non ho resistito!)

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