E' una maledizione: quando sto scrivendo mi vien voglia di suonare, e quando suono mi vien voglia di scrivere.
Ma mi sa che devo accettare questa doppia "vocazione" con tutto ciò che comporta: probabilmente quello che mi tiene "in vita" è proprio questo perenne e instabile equilibrio sul filo che separa la mia anima musicale da quella "narrativa".
Probabilmente i due emisferi del mio cervello sono dedicati ognuno a una delle due cose... La metà razionale alla scrittura e quella irrazionale alla musica, senza mancare di sconfinare. Così quando sto lavorando a un soggetto e mi metto a strimpellare un po' la chitarra riesco ad essere più irrazionale e scrivere più "di pancia", e viceversa.
Chiamatemi Harvey Dent, Jekyll/Hyde o quello che volete.
Anche se in realtà di professioni che avrei voluto fare nella vita ce ne sono: l'attore, il doppiatore, lo psicologo, l'etologo, e via dicendo... Stranamente però l'astronauta non è mai stato tra questi.
mercoledì 28 luglio 2010
Double face
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1 commento:
Il pompiere no?
Mah, per motivo che preferisco non scrivere, al momento i "suonatori" non mi lasciano indifferente... Durerà?
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