lunedì 4 ottobre 2010

Topolino, mon amour!


Da tempo mi sono accorto che quello che faccio per Disney è qualcosa di più di un semplice lavoro. Posso "portare a casa" altri lavori, dove magari la cosa più importante è districarsi tra mille problemi, come le tempistiche, certe richieste del committente, i limiti di produzione, eccetera.

Disney invece è un'altra cosa. Per Topolino non riesco a "fare il compitino". Ogni storia che scrivo deve avere una certa importanza per me, non un semplice divertimento o una fonte di guadagno (anche perché non si diventa certo ricchi) ma qualcosa che voglio che resti (anche se non sempre ci riesco).

Sono certo che di questo alcuni saranno contenti... almeno quelli che apprezzano le mie storie.

Intendiamoci: non è che gli altri lavori li faccio in qualche modo, anzi... cerco sempre di dare il massimo in tutto quello che faccio. Disney resta comunque un aspetto "magico" di questa professione!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo tuttissimamente! Il Gagnor

Giorgio Salati ha detto...

Ne ero certo! Ciao Rob!

Unknown ha detto...

questo è il motivo per cui le tue storie del topo (e del papero) sono belle e vale la pena di leggerle (mea culpa, devo leggere le ultime accidenti).

poi, non so, credo che le richieste del committente e i casini e le deadlines ci siano sempre. però in qualche modo fanno meno peso sulla testa e sulle mani.

Giorgio Salati ha detto...

Troppo buono, Ale!

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