martedì 9 luglio 2013

Nemo Brave in patria

Quando postai la recensione di "Brave" della Pixar, affermai che perfino nell'intrattenimento per famiglie la percezione della sessualità stava cambiando.

Ci fu chi trovò la mia analisi interessante, chi non ci vide le stesse cose che ci vidi io, e ci fu anche chi trovò la mia idea ridicola.

Naturalmente alcuni di quelli che ne risero erano esperti conoscitori dei meccanismi narrativi. Scherzo.

Dopodiché, a meno di un anno di distanza, ecco che:

- Viene annunciato che in un episodio della serie televisiva della Disney "Buona fortuna Charlie" comparirà una coppia di "genitrici": una coppia lesbica con figlia. Cosa impensabile fino a pochissimo tempo fa in un prodotto dichiaratamente per ragazzi. QUI la notizia.

- I dipendenti della Pixar si impegnano attivamente in un video contro l'omofobia. QUI notizia e video.


Ora, le domande sono due:
1. Forse essere Brave ("Coraggioso") è l'obiettivo che si è posta la Disney nell'essere la prima grande compagnia a produrre intrattenimento per famiglie in cui l'omosessualità non è più un tabù?
2. Forse chi è più esperto di action figure farebbe meglio a occuparsi di action figure?


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