martedì 27 gennaio 2015

Il domani non deve appartenere a loro

Visto che oggi è la giornata della memoria, invece di consigliare i soliti "Schindler's List" o "La vita è bella" (molto belli, per carità), consiglio a chi non l'abbia fatto una visione di un film che viene spesso erroneamente considerato "leggero" per la grande quantità di canzoni, amore e compagnia bella.
Si tratta di "Cabaret", con una stupenda e bravissima Liza Minnelli.


Il film racconta bene l'ascesa del nazismo non come una specie di aliena psicosi di massa o un regime del terrore imposto dall'alto, ma come qualcosa di assai più insidioso: un'ideologia divulgata tramite un'abile manipolazione dei media dell'epoca, tramite canzoni, tramite l'entusiasmo dei giovani.

Questa scena spiega molto. Un ragazzino esaltato comincia a cantare. I giovani sono belli, e pieni di energia. Pian piano i primi si lasciano affascinare e lo seguono. E più sono a seguire il canto, più se ne aggiungono, magari non per vera convinzione ma per non sentirsi in difetto. Solo uno, un vecchio socialista, non si alza in piedi a cantare. Tanto lui nessuno lo ascolta. Gli altri lo sanno che il domani non appartiene a lui, ma agli altri, ai giovani e belli, i biondi con la pelle chiara, ed è meglio seguire loro.

Non era psicosi di massa, non erano gli alieni, non era (solo) tirannia imposta dall'alto. Era propaganda emotiva che faceva leva sull'insoddisfazione e sulla povertà della gente contro i governanti del momento, contro la finanza e la comunità internazionale e che ipotizzava un complotto massonico globale (ricorda qualcosa?). Se da una parte veniva coltivata e provocata la rabbia e insoddisfazione della gente, dall'altra veniva proposto un modello vincente: i nazisti erano i giovani, i belli, i puri, i forti, gli onesti. Erano pieni di energia e volevano spiccare il volo: loro avrebbero vinto. Basta miseria, basta tasse, basta politici corrotti e incapaci. Il futuro era loro.

E per raggiungere questa catarsi della perfezione, qualcosa bisogna sacrificare. Un punto nero da scoppiare per mostrare la sporcizia espulsa dal corpo della nazione. E a chi interessa se questo punto nero significa milioni di persone? LORO non hanno accesso ai media e non possono ribattere. La purezza andrà di moda.

I giornali che divulgano notizie sui "crimini" degli ebrei, esattamente come oggi ci sono pagine Facebook su "tutti i crimini degli immigrati". Dimenticandoci casualmente che i crimini degli immigrati o degli zingari, dati alla mano, sono una piccola percentuale in confronto a quelli degli italiani.

Consiglio vivamente di guardare "Cabaret" per innamorarvi innanzitutto di quella tremenda peste di Liza Minnelli (e, a chi piace, di Michael York), innamorarvi delle canzoni, innamorarvi della storia, e dare una sbirciatina alla Storia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti consiglio di leggere questo post. http://londonalcatraz.blogspot.it/2011/03/il-crepuscolo-della-repubblica-di.html
Ciao.

Dario

Giorgio Salati ha detto...

Grazie, vedo che è lungo quindi dovrò trovare il momento per leggerlo.

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