giovedì 4 dicembre 2008

Il masochismo del villain


Partendo da questa riflessione di Tito Faraci sulla fine del cattivo in una storia, mi è venuta una buffa riflessione.

A volte il Cattivo, all'interno di una narrazione, sembra comportarsi in maniera addirittura masochista. Tu sai che alla fine la punizione arriverà, e intanto il Cattivo continua senza sosta a comportarsi il peggio possibile. Sembra che faccia di tutto per meritarsi una punizione esemplare, facendo incacchiare il più possibile il protagonista. Ti verrebbe da dirgli "ma smettila di fare così che poi ti fanno il mazzo!".

Poi, inesorabilmente, la punizione arriva. Per un Cattivo come quello la galera non basta: merita la morte. E dolorosa, pure.

E invece certi eroi decidono di non cedere alla rabbia e seguire i propri valori: la Giustizia, e compagnia bella. La violenza sarebbe più catartica. Eppure quando Achille fa scempio del cadavere di Ettore non risulta così simpatico. Chi è il vero cattivo?

E allora, quando l'eroe sceglie di essere clemente, di risparmiare il cattivo, ecco la vera punizione: comportarsi secondo Giustizia, secondo Legge, secondo i Valori in cui si è sempre creduto. Il masochismo del Cattivo non è stato soddisfatto. Il Villain vivrà per il resto della sua vita col rimorso, e la consapevolezza di non essere nemmeno riuscito a corrompere il cuore del Buono.

Un altro buon motivo per essere contrari alla pena di morte...

6 commenti:

Giangidoe ha detto...

Sulla contrarietà alla pena di morte sono d'accordissimo. E alla citazione visiva di THE KILLING JOKE non posso che emozionarmi molto!
Però, proprio in riferimento al Joker, credo che in lui una qualunque -seppur lieve- forma di rimorso non sia destinata ad affacciarsi.
E nel caso del Joker, la pietà di Batman e la sua fede nella giustizia sono del tutto mal riposte.
Però è importante non uscire mai da questa metafora: nel mondo reale, il Joker non farebbe stragi per 70 anni di storie (e senza invecchiare mai), non potrebbe uscire ed entrare dalle prigioni come fossero discount e non compirebbe -per zelo di sceneggiatura- prove psicologiche di crescente follia.
Ma è ovvio che in collane così longeve come quelle del Pipistrello, e con un villain così carismatico come il Joker, l'esasperazione della lotta fra i due è destinata a riversarsi anche sui lettori.

Bel post ;)

Giorgio Salati ha detto...

Sì, in realtà il riferimento a The Killing Joke l'ho messo in riferimento al tentativo reiterato di Joker di fare impazzire Batman, Gordon, ecc.
Tenta costantemente di CORROMPERE i cuori dei Buoni, ma non ci riesce. Questa è la sua vera sconfitta. Se Batman cedesse alla cieca violenza, vorrebbe dire che Joker avrebbe vinto in qualche modo. E invece Batman non cede (vedasi anche l'ultimo film "Il cavaliere oscuro").

Il fatto che Batman o qualsiasi altro eroe usi pietà nei confronti dei cattivi non ha niente a che fare col cattivo, con la commisurazione della punizione. Ha a che fare squisitamente con il protagonista in sé. Lui crede nella Giustizia, e seguirà la sua vocazione in qualsiasi caso, anche contro chi vorrebbe ammazzare con le proprie mani. E' una questione di coerenza con se stessi.

Giorgio Salati ha detto...

Ah, grazie per il tuo commento!

Anonimo ha detto...

Nell'animazione Disney il cattivo si spinge verso la morte accecato dal suo odio verso il protagonista... penso a Frollo che muore cadendo da Notre Dame cercando di decapitare Esmeralda, a Clayton che si impicca tagliando le liane, alla strega di Biancaneve che muore colpita da un fulmine mentre cerca di uccidere i nanetti facendo cadere un masso.
Insomma... da sempre Disney ha posto l'accento sulla morte del cattivo senza per questo far sporcare le mani al buono.

Giorgio Salati ha detto...

Sì, bravo. Finora nel post ho messo l'accento sul rapporto tra Buono e Cattivo, però spesso c'è anche il finale (e non solo nei film Disney) in cui il Buono evita di uccidere il Cattivo, ma quest'ultimo è talmente stupido e cattivo da ammazzarsi con le proprie mani nel tentativo di uccidere il Buono.

Scena classica è quella in cui il Cattivo finisce su degli spuntoni di roccia che lo infilzano, o resta infilzato con la propria spada.

Francesco De Paolis ha detto...

C'è l'eccezione di Superman, che mi risulta abbia giustiziato tre criminali Kriptoniani perché troppo pericolosi (e questo in Continuity), con conseguente crisi che per un pò di tempo gli ha fatto assumere inconsciamente l'identità mascherata di un vigilante violento (autopunizione?).

In tempi più recenti è stata Wonder Woman a uccidere, per la precisione un uomo che, controllando mentalmente Superman, lo induceva a compiere atti di violenza (allucinandolo, facendogli vedere cose tipo Lois morta e, di fatto, mandandolo in berserk), costringendola alla medesima decisione compiuta da Superman anni prima. Qui la punizione per Wonder Woman è stato il biasimo di Superman (abbastanza ipocrita, visto che l'ha salvato dal compiere una strage e visto che lui stesso aveva compiuto un'esecuzione ai kriptoniani di cui sopra), oltre che gli ovvi guai legali (da cui, manco a dirlo, sarà uscita a testa alta).

In Marvel, invece, è stata Warbird (al tempo nei Vendicatori) a uccidere, ma è finita a tarallucci e vino perché era in corso una guerra mondiale.

Sembra che gli unici eroi che non possano assolutamente uccidere siano solo quelli come Batman e L'Uomo Ragno, che sono stati plasmati da una tragedia e perderebbero il loro senso se divenissero a loro volta carnefici.

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