"[...]È stato durante questo processo creativo che ho appreso quanto fosse importante il ritmo di una storia. Incosciamente ho scoperto il duplice aspetto del rapporto che si crea tra l'artista e la sua opera, il fatto di interiorizzarla ma allo stesso tempo saperne prendere le distanze."
Non è stato uno sceneggiatore a dirlo, ma Éric Chahi, noto programmatore francese di videogiochi attivo soprattutto tra gli anni '80 e '90.
Be', la riflessione è decisamente azzeccata e applicabile a qualsiasi opera creativa, sceneggiatura in primis.
Nessun commento:
Posta un commento