Recentemente mi è capitato, proprio dopo un periodo in cui avevo ricevuto un sacco di complimenti da lettori e colleghi per le mie storie, di aver collaborato o essermi imbattuto nel lavoro di un paio di colleghi che si sono rivelati più bravi di me in quello specifico lavoro di cui mi stavo occupando al momento.
C'è gente che magari accoglierebbe con fastidio una situazione del genere, evitando di parlarne o pensarci o magari sminuendo il lavoro altrui e autoconvincendosi che il proprio era migliore: se qualcuno è più bravo significa che noi non lo siamo così tanto. O no?
Per quanto mi riguarda, la cosa non mi ha affatto dato fastidio, anzi, ne sono stato contento.
Vedere che qualcuno è più bravo di noi a fare qualcosa è innanzitutto una bella lezione di realismo. Nel momento in cui ci fanno i complimenti, in cui potremmo gonfiare il nostro ego, scoprire invece che qualcuno è più bravo ci fa capire che non bisogna mai fermarsi a coccolarsi da soli cercando di "vivere di rendita" su ciò che abbiamo saputo fare finora: il nostro lavoro comincerebbe a ristagnare. E' un ottimo sprone per capire che abbiamo ancora da imparare, che non bisogna ritenersi al di sopra degli altri.
Faccio questo lavoro solo da 7 anni e ne ho ancora parecchia di strada da fare (si spera!). In casi come il mio i complimenti bisogna prenderli con le pinze: fanno sempre molto piacere, ma non bisogna assuefarsi e credere di essere già autori affermati. Finirei con lo scrivere già delle schifezze all'alba dei 32 anni!
Arriverà magari un momento fra qualche decennio in cui sarò stanco di cercare di migliorarmi, ma finché ne ho le energie, cercherò sempre di farlo. Serve a me, e serve al lettore.
lunedì 19 aprile 2010
Meglio di me
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2 commenti:
E' una grande verit� quella che scrivi...
Grazie Max!
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