Mi aggancio ai post di Recchioni e di Faraci per dire anch'io i miei "2 cents".
L'argomento è: ma i fumettisti li leggono, i fumetti? Spesso pare di no.
Innanzitutto, secondo me l'importante per un autore è avere una buona cultura fumettistica, ma è controproducente avere l'approccio ossessivo del nerd. Chi sa TUTTO di un determinato genere, o di una determinata serie, risulta poi troppo bloccato. Ha la testa piena di nozioni, e poco spazio per scrivere qualcosa di nuovo e originale. Il massimo che potrà scrivere un autore troppo "colto" sarà un buon "pulp". Conoscendo tutti i cliché di un determinato genere si può creare un prodotto divertente, come un bravo cuoco che riesce a tirar fuori un buon minestrone dalle solite quattro verdure. Tarantino è il più bravo a fare questo... Ma lui è Tarantino.
Ricordo un'intervista a Max Cavalera, cantante-chitarrista dei Sepultura, che raccontava di non ascoltare mai metal, ma solo jazz o simili. "Il metal già lo suono, perché dovrei ascoltarlo?"... Approccio un po' radicale, però interessante.
Personalmente cerco di alternare: un libro - un fumetto - un libro - un fumetto... Ho in camera qualcosa come quattro pile altissime di fumetti da leggere. Ogni volta che passo da un'edicola o una fumetteria continuo a comprare, ben sapendo che mi aspettano almeno tre o quattro secoli di fumetti ancora da leggere. Ma è più forte di me. Quando li porto a casa, puntellando le pile temendone il crollo, sistemo il fumetto appena acquistato in ordine di priorità. E un giorno lo leggerò. Sto usando parecchi corsivi, eh?
A volte invece mi sforzo di leggere il tale fumetto anche se non ne ho voglia, perché lo ritengo parte del mio lavoro... In un certo senso, in questo modo non stacco MAI dal lavoro. Però a volte capita anche a me di non aver proprio voglia di leggere quei fumetti che mi dovrebbero servire da "aggiornamento".
Per carità, non è che io li legga solo per restare aggiornato! E' che i fumetti mi piacciono proprio! Però non ho l'ossessione di conoscere TUTTO di TUTTI i fumetti. Non mi sento ignorante se qualcuno conosce più fumetti di me. Non è una gara. Io sono un fumettista, mica un critico. Quelli sì che devono conoscere tutto di tutto. L'autore invece non deve essere ossessionato dal nozionismo relativo alla propria materia, altrimenti ne resterà schiacciato.
Di solito l'unico momento che ho a disposizione per leggere è a letto, e se si tratta di narrativa normalmente non è un problema, ma quando si tratta di fumetti mi capita di leggere tutto d'un fiato e poi non riuscire più a dormire, perché magari il fumetto in questione mi ha scatenato un turbine di spunti in testa.
Poi ho questo difetto: devo leggere QUALSIASI fumetto che mi capiti tra le mani, anche il più brutto. Ho come una specie di sindrome che mi impedisce di lasciare un fumetto non letto. Magari qualche amico vuole disfarsi di fumetti illeggibili che quando era adolescente gli sono stati regalati dallo zio incompetente in materia, ma io non posso permettere che vadano distrutti, perciò mi sono trasformato in una sorta di "unità di riciclaggio fumetti", che incamera tutti gli albi di cui ai miei amici non frega più niente. Alle volte mi è capitato di pensare, leggendo uno di quelli: "interessante, ecco un buon manuale sulle cose da NON fare in sceneggiatura".
Perché alla fine, a volte anche i fumetti brutti meritano di essere letti.
Comunque, la cosa che forse più mi dà spunti per una storia non sono i fumetti, ma una suonata di chitarra.
Giorgio
2 commenti:
Beh, se non altro non sono l'unico malato :)
Ehi, Davide! Che piacere averti sul mio blog!
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